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L’ora di trarre le conseguenze

La fedeltà e la partecipazione a una qualsiasi società, e in primis allo Stato, non può, come accade per tutte le cose, essere assoluta, ma è sempre subordinata alla condizionale della fedeltà e partecipazione di questa società alla Verità, alla Giustizia, al Bene comune. Affermare il contrario vuol dire aderire al tanto aborrito – e giustamente – totalitarismo.
Ebbene, giudici italiani affidano bambini a coppie omosessuali. Lo Stato italiano, cioè, nega al bambino il diritto ad avere un padre e una madre, dandogli di forza due padri o due madri, nonostante un numero immenso di coppie sposate che attendono da anni l’adozione.
Questo stesso Stato favorisce l’uccisione degli innocenti nel grembo delle madri, ma protegge oltremodo criminali efferati,con una legislazione di un permissivismo e lassismo giudiziario senza pari nel mondo.
Questo stesso Stato svende la capacità di risparmio e di intrapresa dei suoi cittadini alle banche – che hanno inventato il debito pubblico come mezzo di ricatto mondiale – e li priva del lavoro per essere indipendenti, della sicurezza del posto di lavoro e della pensione (per cui hanno pagato contributi per tutta la vita).
Questo stesso Stato fa invadere il suolo nazionale da popolazioni straniere che vengono sempre più favorite in rapporto agli italiani stessi, al punto da mettere a loro disposizione di forza alberghi e case.
Questo stesso Stato annienta progressivamente ogni istanza del diritto naturale (gender, eutanasia, ecc.) e cancella ogni sana tradizione spirituale, morale, civile e culturale del proprio popolo, operando in tal senso fin dalla scuola materna.
Ognuno ne tragga le conseguenze e compia le proprie scelte, di cui porta la responsabilità.
E’ necessario rispondere politicamente, spiritualmente e culturalmente a tutto ciò. E a molto altro ancora. Occorre una immensa presa di coscienza popolare e capacità di reazione come mai è avvenuto nella storia. E occorre agire con immediatezza.

 

Sacrifici umani e nuove frontiere

Il Ministro degli Interni francese qualche tempo fa sentenziò pubblicamente, in piena coerenza con tutta la storia francese degli ultimi 250 anni, che i bambini appartengono non ai genitori ma allo Stato. Coerentemente, lo Stato francese ora vuole condannare a morte una piccina sotto cure intensive, anche se i genitori si oppongono perché vogliono che invece viva. Ciò è normale: i genitori amano la loro piccina, lo Stato idolatra la propria collettività e in tal senso odia ogni individualità che vi si possa opporre, in particolare gli essere umani più indifesi.

Ma tale spiegazione non basta ancora. Lo Stato, nella concretezza effettuale, sono le persone che hanno potere. Queste persone odiano perché sono votate al male, sono serve del Male e si sono rese schiave dell’ideologia del male, sotto le sue più svariate forme di manifestazione, di cui lo statalismo è solo una tra tante. In questo momento, in Francia come in Italia o in Svizzera o in Belgio o nel mondo specialmente “occidentale”, meglio dire “liberale”, queste forze del male hanno scatenato la guerra sul fronte dell’eutanasia. Ovvero, ciò che nessuno capisce, sul ritorno ai sacrifici umani.

La tattica è sempre la stessa. Lutero per distruggere la Chiesa denunciò la corruzione – vera, presunta e falsa – del clero romano. Robespierre e soci lottavano contro le ingiustizie dell’Antico Regime per massacrare 500.000 persone e introdurre la sovversione nel mondo intero. Marx per introdurre l’inferno in terra ci ha deliziato con la caterva di ingiustizie sociali da correggere anche con la violenza. Freud e soci per schiavizzare l’uomo nella brutalità sessuale ha dichiarato di volerlo liberare dai complessi. E si può continuare a lungo ma non serve, il meccanismo è evidente: si prende a pretesto una distorsione o deviazione del bene – se c’è, altrimenti la si inventa senza troppi problemi – come scusante dell’azione repressiva, per poi far passare il principio che l’abuso deve togliere l’uso, ovvero per far diventare normale, e quindi legale, ciò che è a-normale, a-morale, illegale.

Ed ecco il dj che non ce la fa più, ora la bambina che soffre per colpa dei genitori (i cattivi, mentre lo Stato, buono, si prende cura dei suoi “cittadini”), prima ancora, non dimentichiamo, una ragazza Eluana, che non soffriva affatto, ma è stata condannata a morte del Presidente della Repubblica Italiana e della magistratura per non far soffrire il padre, che si era stufato dopo tanti anni di vegliare sulla figlia che, peraltro, non dava alcun fastidio materiale.

Ma i casi sono tanti e tutti pietosi. Ed ecco bella che giustificata – con il contributo totalitario dei mass-media scatenati come un immenso esercito in battaglia, con quello delle marionette del mondo dello spettacolo e con quello meno scontato ma oggi del tutto scontato di prelati d’assalto e à la page – l’eutanasia. Ovvero, come detto, il ritorno dei sacrifici umani alle divinità infere. E questa mia affermazione non scandalizzi e non susciti ironia: perché di questo si tratta, e la riprova risiede – oltre che nel suddetto scatenamento totale per ottenere il lavaggio del cervello collettivo di chi non pensa o pensa di essere furbo mentre è solo uno stupido suicida – proprio nel fatto che ormai non se ne parla più solo per i vecchi, come avveniva nel passato, ma anche per i giovani e per i bambini, i più graditi alle divinità infere. Anzi, dei vecchi quasi ci si è dimenticati: se vanno eliminati, è perché magari così si rendono più disponibili le risorse previdenziali per altri scopi. Invece, da sempre, sono stati i giovani e i bambini a essere sacrificati, in tutte le società che praticavano i sacrifici umani. E questo sta accadendo oggi, guarda caso.

L’unica differenza con il passato consiste nel fatto che mentre prima i sacrifici si facevano e basta senza dover dare spiegazioni, oggi, dopo secoli di cristianesimo e civilizzazione, occorre – ancora per il momento almeno – trovare l’usuale pretesto di cui sopra. Sia quello di natura emotiva per ubriacare il popolo beota, sia quello di natura più ideologico-politica per i “dotti”: vedi ministro degli Interni francese.

Media e spettacolo servono – come accaduto sempre in questi ultimi sessant’anni (vedi divorzio, aborto, nuovo diritto di famiglia, droga “leggera”, omosessualismo, genderismo, e già si parla di pedofilismo “pacifico”, bestialità e chi più ne ha più ne metta, senza dimenticare l’immigrazionismo di massa) a schiavizzare le famose “masse”. Il mondo della politica e della cultura a piegare chi pensa (oggi anche coadiuvati da parte del mondo ecclesiastico). E per chi non si piega ovviamente arriva la magistratura. E così, il gioco è fatto: è solo questione di tempo, come accaduto per tutte le “conquiste civili” dei decenni e secoli precedenti.

Solo chi pensa – ma purtroppo stiamo parlando della quasi totalità delle persone, comprese quelle che hanno giuste idee – che quanto sta accadendo è frutto di errori di alcune persone confuse o cattive non arriva a capire il processo storico e metastorico che sottende tutto quanto stiamo vivendo oggi, un processo plurisecolare che parte dall’umanesimo e da Lutero per arrivare, tramite tappe fondamentali, a oggi. E, non capendo questo, non coglie chi sta dietro questo processo. E non cogliendo chi sta dietro questo processo non capisce la necessità del ritorno ai sacrifici umani. Così come non capisce perché si stia affermando il gender o qualsiasi altri dei fenomeni su citati e di tutti gli altri non citati.

Questo processo – che negli ultimi decenni, e quindi negli ultimissimi anni, con la fine della presenza del kathèkon, è divenuto incontenibile e sta raggiungendo velocità prima inconcepibili – non è ancora finito. Disilludetevi. Il fondo non è ancora toccato, manca molto anzi, e solo chi capisce – per tornare a quanto si diceva prima – chi sia l’intelligenza che tutto muove riesce a intravedere quale sarà la meta finale.

Questa “marcia trionfale” del male, che travolge ogni ordine morale, politico e sociale, ogni legame con la vera Fede e vuole sovvertire, rivoluzionare, perfino l’uomo stesso, non trova ormai più ostacoli seri ed è anche per questo che stravince ovunque. La politica è completamente asservita, nel mondo liberale oggi ancor più che in quello socialista o ex tale. La magistratura non ne parliamo proprio. Media e spettacolo sono la sua cavalleria di sfondamento. Intellettuali e scienziati sono venduti nella quasi totalità. E perfino la cavalleria “nemica” oggi si sta schierando con il male. Tutto e tutti sono asserviti ai signori che guidano la marcia, che sono – non in ultimo stadio, sia chiaro, ma almeno ad alto livello – i padroni della finanza mondiale, gli inventori del debito pubblico con cui ricattano l’intero sistema planetario che essi stessi hanno costruito.

L’unica resistenza sono le brave persone che capiscono, almeno in parte, e trovano forza e coraggio di impegnarsi. Ma sono quasi senza mezzi economici per poter opporre una seria resistenza. Ma non è questo il peggiore dei limiti: il peggiore dei mali è che sono irrimediabilmente divisi, per ragioni di egoismo e protagonismo individualistico ancor prima che per motivi ideologici (che pur esistono). E, come ha scritto Tolkien, non esiste prova più grande del potere dell’Oscuro Signore della divisione dei buoni.

Dinanzi a una società che propugna – e in maniera sempre più totalitaria e opprimente – la genderizzazione della gioventù, l’uccisione degli innocenti, la miseria delle masse che diventano così sempre più schiave e manovrabili e la distruzione delle patrie, delle identità culturali ed etniche, e dinanzi al fatto che siamo sempre più soli, abbandonanti anzitutto da chi per primo dovrebbe essere alla nostra guida, sarebbe forse giunto il momento di comprendere a fondo l’estrema necessità di superare divisioni, protagonismo e individualismi per ricercare l’unità di lotta. Dinanzi alla legalizzazione dell’uccisione dei bambini – come dei vecchi e dei malati, che precorre quella di ognuno di noi in qualsiasi momento – bisognerebbe forse aprire gli occhi, disincantare le coscienze e divenire pronti al sacrificio della lotta, come tante volte nel passato i nostri antenati sono stati pronti a fare per garantire ai loro figli, e a tutti noi, la libertà e la vita. Anche in Francia. Soprattutto in Francia. E in ogni parte dell’Europa occidentale.

Hannibal ad portas, signori. Che si fa? Ci si muove o si muore?

Ora che ho scritto di Hannibal, mi è venuto in mente il film Hannibal the cannibal… Qualcuno si chiederà cosa c’entri con questo discorso. Beh, chi se lo chiede… non ha ancora capito…

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