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Il giro di boa

Il 29 marzo 2017 è la data del giro di boa di questa artificiale costruzione di muratori che si chiama Unione Europea.
Ricordo che negli anni Novanta, quando ero tra i pochissimi in Italia a dire che sarebbe divenuta un Leviatano propedeutico al governo mondiale, specie con l’introduzione della moneta unica, mi sentivo sempre rispondere, dai tanti espertissimi di politica e finanza: “tanto dall’Europa unita non si può uscire, per costituzione e per convenienza, nessuno ne uscirà mai”.
Gli inglesi, che europei non sono mai stati, che costituzioni non conoscono e che invece conoscono da sempre cosa sia loro conveniente o meno (infatti non sono neanche entrati nell’euro e non hanno rinunciato alla Banca di’Inghilerra), ieri hanno fatto marameo al Leviatano.
Il conto alla rovescia è cominciato, e tutti lo sanno, a partire dai camerieri superpagati di Bruxelles, che mai permetteranno agli altri Paesi un referendum effettivo e valido come quello che ha portato alla Brexit (anche perché ogni volta che ci hanno provato sono stati presi a calci nel sedere dai popoli).
Dobbiamo ora sperare nella Francia. Marine Le Pen non è, sia chiaro, un esponente politico da supportare pienamente. E’ laica, anzi, laicista, aderisce a molte delle istanze dissolutive e antimorali, contrarie alla vita, alla famiglia naturale e all’ordine del creato, portate avanti proprio dall’Unione Europea. Ma se la Francia uscisse dalla UE, restaurasse il Franco e la Banca di Francia e chiudesse i confini espellendo tutti i clandestini, sarebbe il crollo della costruzione mondialista e muratoriale del Leviatano che tutti ci opprime. Si può ancora far finta di rinunciare alla Gran Bretagna, ma certo non si può immaginare un’Europa unita senza la Francia.
Inoltre, la diga della libertà sarebbe aperta definitivamente. Tutti i popoli scapperebbero via di corsa riprendendosi la propria indipendenza. Perfino i tedeschi farebbero finta di scappare da se stessi. Tutti tranne uno, ovviamente, che rimarrebbe però solo con il moccolo in mano del proprio totale fallimento.
E i vari centri di potere, di ogni genere, asserviti al Leviatano e all’immigrazionismo della sinarchia mondialista, comincerebbero a barcollare. Tutti, nessuno escluso.
Per questo ora speriamo – nonostante lei stessa – in Marine Le Pen. Non per Marine Le Pen, ma per l’inizio della salvezza degli europei.
Putin. Brexit, Trump, insegnano che non tutto è sempre impossibile. Che il male ha delle crepe, magari create da persone che non sono al servizio del bene ma che si pongono come ostacolo al male peggiore.
Ora tocca a Marine. In attesa di una futura società cattolica, per ora su questo dobbiamo contare, senza fare troppo gli schizzinosi. Ogni crepa della Torre di Babele è per noi una speranza.
Ma la vera speranza risiede nel confidare ovviamente nell’azione di Chi può tirare sassolini dove vuole e quando vuole contro ogni ridicolo Golia terreno.

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